Brescia. Grazie Genio! È la prima era prima cosa chi ci balza alla mente nella presentazione di questa delicata sfida col Toro. Grazie di un anno e mezzo passato con orgoglio e professionalità sulla panchina della tua città con quella Serie A riportata a casa che non dimenticheremo. La ragione e i freddi numeri spesso cozzano e, soprattutto nel calcio, non hanno né memoria, né rispetto. E quegli stessi freddi numeri dicono che oggi al Rigamonti passa una piccola fetta di quella serie A: servono punti, serve autostima, serve anche quel pizzico di fortuna che l'anno scorso c'era e che quest'anno sta voltando le spalle alle rondinelle. Questo cambio di rotta lo cerca Fabio grosso, alla sua prima nella massima serie sulla panchina dopo aver toccato l'apice della carriera di un giocatore in quell'indimenticabile notte di Berlino. Ma ora, c'è un'altra grande sfida da affrontare e l'entusiasmo letto nei suoi occhi durante la sua presentazione fa comunque ben sperare. Si torna alla difesa a 4 (con il debutto in campionato di Magnani) dopo le ultime due giocate con la linea a 3 e si punta, O almeno la settimana di lavoro del neo tecnico ha dato queste indicazioni, su Balotelli unica punta di ruolo supportata da due trequartisti più di corsa che di appoggio. Almeno, in attesa del rientro definitivo di Torregrossa che avverrà dopo la sosta all'Olimpico con la Roma. Il Torino arriva con i cerotti e con un'ansia da risultato pari alla nostra: atteggiamento e cattiveria agonistica faranno la differenza. E se la fortuna aiuta gli audaci, andiamo a cercarcela perché siamo in netto credito. Grazie ancora Genio, ma ora c'è Fabio Grosso e va supportato al meglio per non incorrere in harakiri tafazziani. In fondo, le sue fortune viaggeranno di pari passo con quelle della Leonessa.
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