Brescia. Torna il campionato e mette di fronte alle rondinelle la sorpresa, almeno fin qui, del campionato. Il Venezia che non ti aspetti gioca con lo spirito di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare e questo, solitamente, non è un bene per chi lo affronta. Ma il Brescia, come ha affermato anche il suo allenatore, è cresciuto sotto l'aspetto fisico e arriva dalla vittoria di Cosenza ottenuta prima della sosta: si chiedeva un segnale agli uomini Lopez e quel segnale è arrivato. Ora, quel segnale, va confermato perché vincere oggi vorrebbe dire cominciare a scalare quella classifica (ricordiamoci che il Brescia ha una partita da recuperare, il derby a Cremona) e affrontare i prossimi impegni ravvicinati con entusiasmo e rinnovata fiducia. Torna definitivamente a disposizione del tecnico uruguaiano quasi tutta (manca solo l'islandese Fridjonsson) la batteria d'attacco, quel reparto che è mancato praticamente per intero nelle prime partite. Ora, Lopez ha solo l'imbarazzo della scelta e il grande vantaggio di poter anche scegliere in corsa uomini di peso. Si torna all'unico trequartista dietro le due punte, si torna a quel 4-3-1-2 di base che era stato trasformato nel 2-1 finale proprio per la mancanza di punteros. Due i ballottaggi, quelli che riguardano i probabili esclusi Chancellor (al centro della difesa) e Jagiello (il polacco, che ora potrebbe venire preso in considerazione più come mezzala, si è allenato solo nelle ultime tre sedute dopo una decina di giorni in personalizzato) mentre là davanti il ritorno di Donnarumma al fianco di Aye' sembra scontato con Ragusa e Torregrossa caldi e pronti in caso di necessità.. I tre punti, da Mompiano, sono passati solo in occasione della sfida a Lecce: per chi vuole ambire ai piani alti è d'obbligo trasformare in fortino le mura di casa. Mettiamolo in pratica. Prima di subito.
|