Brescia. Un brutto Brescia, arbitrato da un 'bruttissimo' direttore di gara, rifà tre passi (e altri 3 gol) indietro e si ritrova a leccarsi quelle ferite patite con l'Empoli che parevano medicate e guarite dopo il convincente blitz di Ferrara. Capire dove sta il confine tra una partitaccia dei nostri e una partita comunque falsata è impresa non facile. Perchè se è vero che, per tutto il primo tempo, non caviamo un ragno dal buco, spenti e lenti come mai, non impegnando mai l'estremo avversario e di contro subendo due gol evitabilissimi, è altrettanto vero che all'appello mancano 4 (sì, quattro, scritto in lettere a scanso di equivoci) rigori di cui uno sullo 0-0, due sullo 0-2 e uno (davvero clamoroso, impossibile - almeno per il guardalinee - non vedere la 'parata' di Cinelli sul tiro di Spalek) sullo 0-3 ma con ancora 26' da giocare, oltre al gol regolarissimo di Torregrossa (sempre sullo 0-3, con 25' da giocare) annullato dallo stesso assistente per un fuorigioco assurdo. Il forfait all'ultimo di Chancellor obbliga Dioinigi ad inserire Papetti al centro (ma perchè non a destra come in precedenza?) dei tre della difesa; quello all'ultimissimo di Sabelli (problemi nel riscaldamento) a mandare in campo Ragusa sull'out di destra dei cinque del centrocampo (ma perchè non spostare Bisoli, più avvezzo al ruolo, con l'inserimento di un altro centrocampista puro come Bjarnason o Dessena nella sua posizione?) a 'fare' tutta la fascia, 'stranamente' quella più calcata dai biancorossi. Nessuno discute, sotto l'aspetto del gioco, la vittoria degli uomini di Di Carlo che manovrano decisamente meglio, trovano le imbucate giuste e non ci concedono giocate facili, sempre sulla linea dei nostri passaggi e più rapidi nello sviluppo dell'azione, anche per via di quel tocco (anche due) in più che le rondinelle fanno sempre, rallentando ogni costruzione. Si resta però con lo stesso 3-5-2 iniziale pure dopo l'intervallo e senza alcun cambio e quelli che cominceranno ad arrivare all'ora esatta di gioco, non modificano il modulo tattico. Doveroso dire che la ripresa era però cominciata con attegiamento diverso e sotto un'altra inerzia che i mancati fischi di Illuzzi hanno contribuito, alla grande, a castrare seppur non sia ammissibile prendere un gol come il terzo subendo la ripartenza letale da un nostro calcio d'angolo. Ora, la sosta. Che avremmo voluto affrontare con un altro morale. E un'altra classifica.
BRESCIA-VICENZA 0-3 |
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BRESCIA (3-5-2) Joronen; Mateju, Papetti, Mangraviti; Ragusa (60' Spalek), Bisoli (60' Bjarnason) Van de Looi (77' Labojko), Jagiello, Martella; Donnarumma (77' Ayé), Torregrossa. All. Dionigi (A disp. Andrenacci, Kotnik, Verzeni, Chancellor, Dessea, Zmrhal)
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VICENZA (4-3-1-2) Grandi; Cappelletti, Padella, Pasini, Zonta; Cinelli (70' Zonta), Da Riva (88' Tronchin), Rigoni; Giacomelli (80' Mancini); Jallow (70' Guerra), Gori (80' Scoppa). All. Di Carlo (A disp. Zecchin, Gerardi, Fantoni, Pasini, Barlocco, Cester)
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Arbitro: Iluzzi di Molfetta
RETI: 35' Da Riva, 45' Cappelletti; 57' Da Riva.
Note: Serata limpida e fredda, seppur non gelida, 5°. Porte chiuse.. Ammonitii Van de Looi, Rigoni, Cappelletti, Giacomelli. Angoli 3-3. Recupero 1' e 3'.
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